Io credo nell'Italia

e non mi arrenderò mai

Ho pubblicato questo mio “io credo nell’Italia” sul mio vecchio blog molti mesi prima che i pubblicitari di Salvini lo copiassero e riadattassero opportunisticamente facendone lo slogan principale per le elezioni politiche del settembre 2022.
I miei lettori mi sono testimoni, e anche il web archive.

Una differenza tra me e Salvini è che io credo sempre nell’Italia e negli italiani, non solo se e quando mi fa comodo.

 

io credo nell’Italia

 

Io sono nessuno.
Sono nato e cresciuto a Roma, orfano di padre ignoto.

Nonostante mi sia sempre distinto per intelligenza e capacità, e nonostante come ingegnere abbia fatto un’ottima carriera nell’industria aerospaziale, non sono riuscito nel sogno che avevo da giovane: contribuire a cambiare il mondo in meglio.
In particolare contribuire significativamente a fare dell’Italia uno dei paesi migliori del mondo.

Non ho trovato compagni di ideali. Con amarezza e risentimento mi sono rassegnato al fatto che troppe posizioni importanti da tempo sono occupate da chi non le merita, e quelle secondarie da parenti e clienti.

E soprattutto, come tantissimi altri concittadini, mi sono sentito via via sempre più scoraggiato: cosa può fare il singolo uomo onesto di fronte ad un esteso sistema radicato e apparentemente imbattibile?
Sono sicuro che questo scoramento lo conosci bene anche tu che leggi.

Negli anni ho visto la nostra amata Italia deperire, rovinarsi, corrompersi. Accelerare sempre più quel lento processo di declino e morte iniziato da tempo.  E con l’Italia il popolo: la gente sta male, la società degrada, lentamente ma inesorabilmente. Ho visto Roma, la capitale, la mia città, scivolare progressivamente verso un degrado così umiliante da corrompere e logorare gli animi di chi ci vive. Un degrado così grande, evidente, tragico, e talmente ingiustificabile che può essere solo voluto: viene da pensare che c’è chi con questo voluto degrado vuole logorare i nostri animi per i suoi fini.

Ho assistito impotente. Non sono mai riuscito a far nulla di significativo per oppormi.
E mi sono sentito sempre peggio.

Cosa può fare il singolo di fronte allo sfacelo di un intero sistema e alla follia collettiva?

 

Io sono nessuno.
Ma solo il fatto che nessuno mi considera non vuol dire che io non possa dare un contributo significativo e fare la differenza.

Io sono nessuno.
Ma questo non significa che i miei pensieri e le mie azioni non abbiano valore.

Io sono nessuno.
Ma posso comunque fare molto.

E nella situazione in cui siamo a mio avviso la prima e più importante cosa da fare è un atto di fede: dichiarare a se stessi e agli altri in cosa si crede davvero.
E’ un primo passo necessario. Poi le azioni vengono dopo.

 

Io sono nessuno, ma so di avere una fede incrollabile:

 

Io credo.
Io credo nell’Italia.
Io credo nella mia patria,
la nazione dei miei padri.

Io credo in un’Italia libera, unita, forte.
Un’Italia rispettata e ammirata nel mondo.
Io credo nei valori e nell’eredità culturale
che la nostra storia ci ha trasmesso.

Io credo nel popolo italiano.
Credo in un popolo libero, non sottomesso.
Credo nelle sue enormi potenzialità.
Io credo in un popolo italiano
che non ha esaurito la sua missione storica.

Io per l’Italia credo dunque
in un futuro grande e meraviglioso
almeno quanto il nostro glorioso passato.

Io credo nell’Italia.
E non mi arrenderò mai.

 

Queste non sono solo parole vuote o pie illusioni: sfido chiunque a negare che noi italiani abbiamo un immenso potenziale.
In molti, anche all’estero, hanno la chiara percezione che nonostante tutto noi italiani continuiamo a portare dentro di noi questo enorme potenziale per un miglior presente e un grande futuro, ed è proprio questo il motivo per cui in molti hanno interesse a tenerci soppressi umiliati e demoralizzati: perché non vogliono che questa concreta possibilità si realizzi.

Ma io, nonostante la tragica situazione attuale, credo davvero nell’Italia, e nella concreta possibilità di un futuro migliore per tutti noi: il primo passo è volerlo davvero e prendere coscienza che sia veramente possibile.
E poi rimboccarsi le maniche per ricostruire un presente migliore, premessa per un domani migliore per i nostri figli.

Tu hai figli? Nipoti? … dimmi: è questo il mondo che gli vuoi lasciare in eredità?!

Sembra impossibile uscire dalla tragica situazione di questo presente senza sicurezze, senza speranze, senza significato, senza piani per il futuro. E’ sicuramente difficile. Ma non impossibile.

 

Il primo passo è prendere coscienza che possiamo risollevarci.
A questo serve questo credo nell’Italia: tu per primo devi crederci.

Devi prendere coscienza che nonostante tutto c’è una soluzione, devi crederci davvero.
Dobbiamo realizzare che questa valanga di problemi non è un ostacolo insormontabile.
Dobbiamo trasformare l’ostacolo nel motivo del cambiamento.
Trovare forza per cominciare a cambiare proprio dalla rabbia per le cose che non vanno bene.

Poi bisogna mettersi all’opera per ricostruire un paese migliore.

Partendo dalle piccole cose della vita quotidiana.
Ognuno di noi parta da ciò che sa fare, da ciò che può fare.

Ogni piccolo contributo è importante: tu sei importante.

 

Un altro passo necessario è essere uniti, rifiutare le divisioni in fazioni.
Insieme siamo un popolo con un futuro. Divisi siamo persi.
Quindi partiamo da questo: rifiutiamo le divisioni che ci vogliono imporre!
Basta con i pro-vax contro i no-vax. Basta fascisti contro comunisti.
Siamo tutti italiani. Dobbiamo lavorare insieme per una Italia migliore.

 

Un ulteriore passo è avere il coraggio di fare la scelta giusta.
I nostri governanti sono un pessimo esempio. I media ci inondano di messaggi negativi.
Dopo averci divisi vogliono corrompere le nostre menti fino a farci diventare inumani. Disumani.
Non sto esagerando. Se spegni la tv e guardi oggettivamente il nostro mondo te ne accorgi subito.
Quindi? Che facciamo? Come reagiamo?
Prendiamo esempio dal passato: ricordiamo come risponde un vero italiano.
E cerchiamo di vincere la paura di agire.

Il potere di chi vuole distruggere l’Italia si basa sulla paura dei singoli divisi dalla società.
Se noi non avremo paura nessuno avrà potere su di noi.
E se noi saremo uniti torneremo ad essere un popolo con un futuro.

 

Questi primi passi saranno i più lunghi e difficili, ma ce la possiamo fare.

Il lungo viaggio verso un’Italia migliore comincia da questi primi semplici passi.

 

Siamo in molti a credere ancora nell’Italia: non ti arrendere!

 

Io sono nessuno, ma in ogni caso, qualsiasi cosa succeda:

Io credo nell’Italia.
E non mi arrenderò mai.

Mariano Guido Uberti

 

 

Foto di copertina: Paolo Costa Baldi – License: GFDL/CC-BY-SA 3.0